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Le linee vita sono progettate per prevenire le cadute accidentali da altezze pericolose e consentono agli operatori di essere ancorati in sicurezza durante il lavoro.

Le linee vita sono dispositivi di sicurezza utilizzati principalmente da lavoratori edili, manutentori e professionisti che devono svolgere attività su tetti, facciate di edifici o altre superfici sopraelevate.

Le persone che possono utilizzare le linee vita includono:

Lavoratori edili e addetti alle costruzioni: Questi professionisti spesso devono lavorare su tetti, ponteggi o altre superfici sopraelevate e utilizzano le linee vita per proteggersi dalle cadute.

Manutentori di edifici: Coloro che si occupano della manutenzione di edifici, impianti di condizionamento, antenne, ecc., possono utilizzare le linee vita per accedere a aree difficili da raggiungere in sicurezza.

Alpinisti industriali: Gli alpinisti industriali sono spesso impiegati per eseguire lavori su superfici verticali, come torri di comunicazione, ponti o serbatoi, e fanno ampio uso di linee vita.

Operatori di gru e gru a torre: I lavoratori che operano gru o gru a torre possono utilizzare le linee vita per salire o scendere in sicurezza dalle strutture.

Ispettori e tecnici: Professionisti addetti all’ispezione o alla manutenzione di infrastrutture o impianti possono utilizzare le linee vita per garantire la loro sicurezza durante il lavoro.

È importante notare che l’uso delle linee vita richiede una formazione adeguata e l’adozione di procedure di sicurezza appropriate. Inoltre, le leggi e le normative in materia di sicurezza sul lavoro possono variare da paese a paese, quindi è essenziale rispettarle per garantire un ambiente di lavoro sicuro.

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Le linee vita temporanee vengono installate solo per la durata dei lavori in quota e vengono successivamente rimosse quando non sono più necessarie.

Una linea vita temporanea è un sistema di ancoraggio che viene installato temporaneamente per consentire a lavoratori o persone di eseguire lavori in quota in modo sicuro. Queste linee vita vengono utilizzate quando le esigenze di sicurezza richiedono una soluzione temporanea, come nel caso di lavori di manutenzione, costruzione o ispezioni in altezza su edifici, strutture o altre superfici.

Montaggio linea vita provvisoria

Una linea vita temporanea può essere installata su coperture piane o inclinate di particolare morfologia, nelle quali risulti disponibile un adeguato elemento strutturale portante a cui fissare in modo temporaneo il dispositivo di ancoraggio. La scelta della tipologia più indicata dipende dalla natura della manutenzione da svolgere e dalle strutture che dovranno ospitare l’ancoraggio.

Il transito effettuato con l’ausilio di questi dispositivi presuppone la presenza di elementi strutturali tali da soddisfare le caratteristiche di resistenza previste dal manuale di istruzioni fornita dal fabbricante. Difficilmente possono essere utilizzate in coperture inclinate, vista la difficoltà di garantire la sicurezza dell’operatore da possibili cadute mentre individua i punti di ancoraggio e installa la linea.

Possono essere utilizzate in coperture piane nel caso sia possibile accedere da un accesso sicuro e dove sia possibile individuare ancoraggi strutturali senza esporre l’operatore al rischio caduta. Devono essere collocate ad un’altezza tale da evitare il contatto con il terreno in caso di caduta accidentale e in posizione quanto più in verticale possibile rispetto al posto di lavoro.

Il suo montaggio e il suo uso possono essere effettuati solo da parte di personale altamente specializzato, in grado di compiere tutte le misure necessarie in sicurezza per evitare una caduta. La sua installazione presuppone la presenza di adeguati elementi strutturali e di un accesso sicuro dove possa essere predisposto un ancoraggio.

Scegli i Sistemi Linea Vita Marche: lavorare in quota non è mai stato così sicuro!

È essenziale garantire che le “Linee Vita” siano certificate e mantenute in modo appropriato per proteggere la sicurezza dei lavoratori che le utilizzano.

La certificazione di una “Linea Vita” è un processo che verifica la conformità e la sicurezza di un sistema di ancoraggio utilizzato per proteggere i lavoratori che operano in altezze.

La certificazione di una “Linea Vita” implica generalmente i seguenti passaggi:

Valutazione del Progetto: Un ingegnere o un professionista qualificato valuta il progetto della “Linea Vita” per garantire che sia stato progettato in conformità con le normative di sicurezza e le migliori pratiche.

Installazione: La “Linea Vita” viene installata in base al progetto approvato, assicurandosi che sia stata eseguita in modo corretto e che sia in grado di sopportare i carichi previsti.

Ispezione Iniziale: Dopo l’installazione, un ispettore qualificato verifica che la “Linea Vita” sia stata installata correttamente e che sia conforme ai requisiti di sicurezza.

Prova di Carico: In alcuni casi, la “Linea Vita” può essere sottoposta a una prova di carico per garantire che possa sopportare il peso previsto dei lavoratori.

Certificazione: Una volta completati con successo tutti questi passaggi, la “Linea Vita” può essere certificata come conforme ai requisiti di sicurezza. La certificazione può essere rilasciata da un organismo di certificazione indipendente o da un professionista qualificato.

Ispezioni Periodiche: Dopo la certificazione iniziale, è importante condurre ispezioni periodiche della “Linea Vita” per assicurarsi che sia mantenuta in buone condizioni di funzionamento e che continui a essere sicura per l’uso.

Una Linea vita certificata è una garanzia di sicurezza.

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L’obiettivo principale della sicurezza sul lavoro è ridurre al minimo il rischio di incidenti, infortuni, malattie professionali e danni alla salute causati da condizioni di lavoro non sicure o insalubri.

La sicurezza sul lavoro può essere definita come l’insieme di tutte le misure, di tutti i provvedimenti e di tutte le valutazioni adottate per rendere più sicuri i posti di lavoro.

Si può affermare che la sicurezza sul lavoro è una condizione necessaria, una prerogativa imprescindibile che ogni azienda deve avere per eliminare o quanto meno ridurre il più possibile gli eventuali rischi e pericoli per la salute dei lavoratori.

La sicurezza sul lavoro coinvolge diversi aspetti, tra cui:

Prevenzione degli incidenti: L’identificazione e l’eliminazione o la riduzione dei pericoli che possono causare incidenti sul posto di lavoro.

Protezione individuale: Fornire attrezzature di protezione individuale (come caschi, occhiali, guanti, ecc.) per ridurre il rischio di danni fisici.

Formazione e informazione: I dipendenti devono essere formati per riconoscere i rischi e adottare comportamenti sicuri sul lavoro.

Procedure operative sicure: Stabilire procedure standard per l’esecuzione di attività che riducono al minimo il rischio di incidenti.

Controllo degli agenti nocivi: Identificare e limitare l’esposizione a sostanze chimiche, biologiche, fisiche o ergonomiche che potrebbero causare danni alla salute.

Sorveglianza medica: Monitorare la salute dei lavoratori che potrebbero essere esposti a rischi specifici, al fine di identificare tempestivamente potenziali problemi.

Gestione delle emergenze: Avere piani e procedure in atto per affrontare situazioni di emergenza come incendi, evacuazioni o infortuni gravi.

Coinvolgimento dei lavoratori: Coinvolgere i lavoratori nel processo di valutazione dei rischi e nella creazione di un ambiente di lavoro sicuro.

Rispetto delle leggi e normative: Aderire alle leggi, ai regolamenti e alle normative in materia di sicurezza sul lavoro stabiliti dalle autorità competenti.

Cultura della sicurezza: Promuovere una cultura aziendale in cui la sicurezza sul lavoro è considerata una priorità da tutti, dai dirigenti ai dipendenti.

La sicurezza sul luogo di lavoro è un diritto del lavoratore ed un interesse per l’impresa, che garantisce così un ambiente confortevole, sicuro e quindi più produttivo.

Qualsiasi operatore che esegue lavori che comportano rischi per la propria incolumità deve lavorare in sicurezza come da normative contenute nel D. Lgs. 81/2008.

Nelle Marche vige l’obbligo di installazione di Linee Vita dal 2014 quando viene emanata la prima legge regionale relativa alle misure di sicurezza in quota.

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La stesura della relazione di calcolo descrive l’intervento realizzato, riassume tutte le scelte effettuate, le giustifica e presenta tutti i risultati ottenuti. Ma il documento deve essere soprattutto facilmente consultabile ovvero tali da garantire la leggibilità, la corretta interpretazione e la riproducibilità, ove chiarezza espositiva e completezza dei contenuti siano tali da produrre elaborazioni progettuali e verifiche da parte di personale diverso dal redattore della relazione.

Anche nel mondo delle linee vita le relazioni di calcolo sono di fondamentale importanza e normati dalla revisione della norma tecnica UNI 11560:2022, pubblicata il 23 giugno 2022, all’interno del capitolo 7 “Progettazione e realizzazione di un sistema di ancoraggio” viene richiesto obbligatoriamente, tra la documentazione a corredo del sistema di ancoraggio, la presenza dell’ETC e della Relazione di Calcolo a firma di un Tecnico Abilitato.

Una relazione di calcolo per le linee vita dovrebbe contenere i seguenti elementi:

Introduzione: Una breve introduzione che spiega lo scopo della relazione, il contesto in cui sono state installate le linee vita, e il motivo per cui la valutazione delle linee vita è stata effettuata.

Descrizione delle linee vita: Una descrizione dettagliata delle linee vita installate, comprese le specifiche tecniche e i punti di ancoraggio.

Normative di riferimento: Elencare le normative e le linee guida di sicurezza applicabili al contesto specifico (ad esempio, norme UNI EN o normative locali).

Metodologia di calcolo: Spiegare i metodi utilizzati per valutare la resistenza delle linee vita, tenendo conto delle forze che potrebbero agire su di esse in caso di caduta di un lavoratore.

Fattori di sicurezza: Indicare i fattori di sicurezza adottati durante il calcolo, che garantiscono un margine di sicurezza adeguato rispetto ai carichi massimi previsti.

Verifica dei materiali: Descrivere i materiali utilizzati per le linee vita e come sia stata verificata la loro conformità alle normative di sicurezza.

Procedura di installazione: Se rilevante, fornire informazioni sulla procedura di installazione delle linee vita e come è stata verificata la corretta esecuzione.

Risultati del calcolo: Presentare i risultati del calcolo, mostrando come le linee vita soddisfano i requisiti di sicurezza stabiliti dalle normative di riferimento.

Conclusioni: Le conclusioni finali riguardo alla sicurezza delle linee vita, indicando se esse sono adeguate per garantire la protezione dei lavoratori in altezza.

Raccomandazioni: Se necessario, fornire raccomandazioni per migliorare la sicurezza o per adottare eventuali misure correttive.

Documentazione fotografica: Aggiungere fotografie delle linee vita installate, delle verifiche effettuate o di eventuali anomalie rilevate.

Firma e timbro dell’esperto: La relazione dovrebbe essere firmata da un esperto competente nel campo della sicurezza sul lavoro, con il relativo timbro dell’ente o azienda a cui appartiene.

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Disponibile dal 22 maggio 2023 il nuovo applicativo per supportare il datore di lavoro nel processo di valutazione dei rischi.

INAIL ha realizzato un ambiente di consultazione interattivo (repository) allo scopo di rendere fruibili al datore di lavoro e alle imprese i prodotti e strumenti per la valutazione dei rischi, permettendo così loro di individuare soluzioni tecniche specialistiche orientate alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

La valutazione dei rischi sul lavoro è un processo complesso e fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori. L’applicativo dell’INAIL semplifica questo processo, fornendo un’interfaccia intuitiva e facile da usare.

L’applicativo prevede dei filtri:

Attività/Ateco – Elenco delle attività economiche rappresentate al I e II livello della classificazione Ateco – (Sezioni e Divisioni);

Tipologia di rischio – Rischi Ergonomici; Rischi da Agenti fisici; Rischi da interferenze; Rischi trasversali/organizzazione del lavoro; Rischio ambienti confinati; Rischio da Agenti biologici; Rischio da Sostanze pericolose; Rischio elettrico; Rischio esposizione ad agenti atmosferici (caldo, freddo, pioggia, vento); Rischio eventi naturali (frane, eventi eccezionali, sisma); Rischio incendio ed esplosione; Rischio infortunistico (generico); Rischio scavi e fondazioni; Rischio utilizzo macchine, attrezzature e impianti;

Tipo di strumento – Applicativi; Banche dati; Buone pratiche; Linee di indirizzo; Linee guida; Schede informative; Procedure; Software.

Quali sono i vantaggi per le aziende e i datori di lavoro?

Maggiore sicurezza dei dipendenti: Utilizzando l’applicativo, i datori di lavoro possono identificare e affrontare i rischi sul posto di lavoro in modo più efficiente, migliorando la sicurezza dei propri dipendenti e riducendo il rischio di infortuni.

Risparmio di tempo e risorse: Grazie alla facilità d’uso e all’efficienza dell’applicativo, i datori di lavoro possono risparmiare tempo e risorse nella valutazione e gestione dei rischi, consentendo loro di concentrarsi su altre aree del business.

Migliore conformità alle normative: L’applicativo aiuta le aziende a conformarsi alle normative in materia di sicurezza sul lavoro, riducendo il rischio di sanzioni e migliorando la reputazione dell’azienda.

Aumento della produttività: Migliorando la sicurezza sul posto di lavoro, le aziende possono ridurre il tempo perso a causa di infortuni e malattie, aumentando la produttività e la redditività.

Informarsi ed approfondire questi argomenti è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano!

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Il parapetto è un sistema anticaduta di tipo collettivo

I parapetti anticaduta rappresentano quei dispositivi di protezione collettiva (DPC) adoperati per ridurre il rischio di caduta dall’alto al fine di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il parapetto riesce a proteggere più persone contemporaneamente dal rischio di caduta da alta quota.

Un vantaggio di questo dispositivo di sicurezza è il fatto di richiedere poca manutenzione in quanto non sono presenti meccanismi tecnologici. Sono però necessarie le varie ispezioni degli elementi che compongono il parapetto e la loro stabilità, come i punti di fissaggio, correnti, montanti, fascia parapiede.

I parapetti devono essere progettati e costruiti in base ad un’apposita valutazione del rischio che viene effettuata nei casi in cui le caratteristiche del posto di lavoro comportino ulteriori rischi.

Per garantire una buona sicurezza, il parapetto deve essere alto almeno 1 metro ed avere due correnti orizzontali, uno superiore e l’altro posto a metà tra questi e il pavimento; la fascia continua a terra invece deve avere un’altezza superiore a 15 cm. Se si utilizzano correnti verticali, la distanza tra i montanti deve essere di un massimo di 180 mm.

Il dispositivo collettivo inoltre deve avere una buona consistenza in base al tipo di sollecitazioni e alla pendenza della copertura, oltre ad essere composta da un materiale resistente e rigido in grado di conservarsi in un buono stato. Infatti il parapetto deve resistere al massimo sforzo tenendo sempre conto del suo contesto e delle sue condizioni ambientali.

Inoltre, dal momento che i parapetti di sicurezza hanno un impatto molto alto sulle opere architettoniche, prima di ogni installazione deve essere verificata la possibilità di realizzazione seguendo le regolamentazioni dell’ambiente e urbanistiche che sono in vigore.

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La sicurezza è un diritto e un dovere

Con il passare degli anni, e con l’entrata in vigore di nuove norme che regolamentano i lavori in quota e la sicurezza nei luoghi di lavoro, l’installazione linee vita è diventato un intervento fondamentale per poter effettuare diverse tipologie di operazioni che riguardano la copertura di un edificio.

La prima cosa da sapere riguardo alle linee vita è che per un’installazione a norma di legge è necessario rivolgersi a delle aziende specializzate, che possano fornire una certificazione finale che attesti la sicurezza dell’impianto.

Le linee vita, infatti, in quanto dispositivi di protezione individuale che tutelano la salute dei lavoratori, per poter essere utilizzabili devono essere certificate attraverso una specifica documentazione. L’abilitazione alla possibilità di certificare viene fornita dalle aziende produttrici degli impianti.

Come procediamo?

Sopralluogo presso il cliente e scelta della migliore soluzione

Un sistema salvavita deve essere progettato in base alle esigenze di lavoro e alla struttura esistente per questo i nostri tecnici eseguiranno un sopralluogo per verificare e valutare assieme al cliente la migliore soluzione. Successivamente verrà redatto un progetto considerando i rischi e definendo i prodotti e i D.P.I. idonei.

Fornitura ed installazione, garanzia su prodotto e lavoro eseguito

Le nostre linee vita sono munite di dispositivi di ancoraggio idonei all’uso, sia a livello tecnico che documentale UNI 11578/15. La nostra vasta gamma di articoli per diversi campi di applicazione spazia dagli articoli su misura ai D.P.I. specifici per lavori in quota; in tal modo possiamo risolvere qualsiasi necessità richieda il cliente.

Grazie ai nostri sistemi anticaduta Linea Vita, è possibile svolgere in sicurezza qualsiasi intervento periodico di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla copertura. Controlli su camini, pannelli fotovoltaici, pulizia scarichi, ispezioni programmate e qualsiasi altra attività che necessiti l’accesso in copertura, saranno effettuate in piena sicurezza.

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Entrata in vigore, lo scorso 16 febbraio, la normativa UNI 11900 regolamenta l’attività professionale dell’installatore dei sistemi di ancoraggio

La norma UNI 11900 definisce i requisiti relativi all’attività professionale dell’“Installatore di sistemi di ancoraggio”, cioè di coloro che si occupano professionalmente del montaggio, dello smontaggio e delle ispezioni del sistema di ancoraggio di cui alla UNI 11560.

La nuova norma nel dettaglio

Tre sono le figure professionali in cui la norma UNI 11900 suddivide l’installatore di sistemi di ancoraggio, a cui fanno riferimento tre livelli di cui alla classificazione QNQ (Quadro Nazionale delle Qualifiche):

installatore base, livello 3;

installatore intermedio, livello 4;

installatore avanzato, livello 5.

I compiti delle diverse figure hanno una base comune a tutte le specializzazioni, ovvero un insieme di attività che ognuno deve essere in grado di eseguire avendone conoscenza e disponendo delle abilità materiali e cognitive per portarla a compimento.

Base:

I compiti dell’installatore base comuni a tutte le figure professionali e riguardano:

  • inizio con la pianificazione delle attività di posa, svolta sulla base delle risultanze del sopralluogo in cantiere e della verifica di congruità tra lo stato di fatto ed il progetto di installazione, la documentazione relativa alla sicurezza.
  • Un secondo compito riguarda l’organizzazione del lavoro e del cantiere, cioè la predisposizione degli spazi e delle attrezzature in modo da salvaguardare l’incolumità di tutti gli operatori che opereranno in cantiere;
  • il controllo della struttura di supporto è la fase in cui si analizza il tipo di supporto e si individua le soluzioni appropriate per rispettare le indicazioni progettuali.
  • Il passo successivo è la posa del sistema di ancoraggio, da eseguirsi secondo le specificità della copertura, dopo avere verificato la congruenza delle indicazioni progettuali con le effettive condizioni di posa;
  • terminate le operazioni di posa e pulizia, avviene l’ispezione al montaggio del sistema di ancoraggio, che comporta il controllo della documentazione del sistema di ancoraggio dopo il montaggio, verificando che siano presenti i documenti a corredo dell’installazione e che siano state compilate le parti di competenza del posatore, quali la dichiarazione di corretta posa del sistema.

Intermedio:

tutte le attività descritte in grado base e inoltre in grado di svolgere l’ispezione periodica del sistema di ancoraggio.

Avanzato:

attività descritte in grado base e medio. Capace di sostituzione e rispristino del sistema di ancoraggio e in grado di svolgere un’ispezione straordinaria (a seguito di calamità o eventi inusuali che abbiano potuto intaccare la struttura stessa di appoggio e in maniera indiretta il sistema).

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Il lavoro sulle coperture rappresenta un’attività a rischio elevato, in particolare per quanto riguarda la caduta dall’alto: l’elaborato tecnico della copertura è dunque essenziale.

L’elaborato tecnico della copertura costituisce un documento importante per includere tutte quelle informazioni (indicazioni progettuali, prescrizioni tecniche, verifiche di sicurezza, certificazioni di conformità, ecc.) utili per proteggere i lavoratori dal rischio di caduta dall’alto durante i lavori su coperture.

L’elaborato tecnico della copertura è obbligatorio per interventi su edifici pubblici/privati quali, ad esempio:

riparazioni;

impermeabilizzazioni;

interventi di efficientamento energetico;

installazione di sistemi di protezione;

installazione di impianti solari termici o di antenne;

manutenzione di canne fumarie;

smaltimento o trattamento amianto;

ecc.

Chiaramente, si fa sempre riferimento a interventi su coperture che espongono al rischio di caduta da un’altezza superiore a 2 metri.

Dunque, questo elaborato che dovrà essere predisposto dal progettista o dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, si rende necessario ogni qualvolta si prevede un intervento di manutenzione ordinaria o straordinaria che interessi almeno 100 mq della copertura d’intervento pari al 50% della superficie complessiva di almeno 200 mq, l’installazione di impianti tecnici, telematici e fotovoltaici in copertura oltre ad interventi di ristrutturazione e ricostruzione edilizia che riguardano modifiche alle strutture portanti di tetti e lastrici solari.

I contenuti dell’elaborato tecnico della copertura

Per quanto riguarda i contenuti dell’ETC, innanzitutto vanno inclusi gli elaborati grafici in scala adeguata, ove indicare:

  • area di intervento;
  • ubicazione e caratteristiche dimensionali dei percorsi e degli accessi;
  • posizionamento degli elementi protettivi e dei dispositivi anticaduta per il transito e l’esecuzione dei lavori;
  • dispositivi di protezione collettiva e/o individuali;
  • altezza libera di caduta su tutti i lati esposti ad arresto caduta;
  • bordi e aree di lavoro soggetti a trattenuta, ad arresto caduta, a manutenzione operata dal basso;
  • aree della copertura non calpestabili;
  • aree libere in grado di ospitare le soluzioni provvisorie prescelte;
  • misure relative al recupero in caso di caduta.

Oltre agli elaborati grafici, l’elaborato tecnico della copertura deve prevedere anche i seguenti contenuti minimi:

  • relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali;
  • relazione di calcolo, ad opera di un professionista abilitato;
  • certificazione del fabbricante dei dispositivi di ancoraggio;
  • dichiarazione di conformità dell’installatore sui dispositivi di ancoraggio;
  • manuale d’uso e programma di manutenzione dei dispositivi di ancoraggio.

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